Casa Green: direttiva UE cosa accadrà

La direttiva europea Case Green 2023 mira a promuovere l’efficienza energetica degli edifici esistenti e a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Un obiettivo davvero ambizioso e un passo molto importante verso un futuro più sostenibile per l’Europa. Inoltre essa incoraggia la ristrutturazione degli edifici per migliorare la sicurezza, l’accessibilità e il comfort per i cittadini.

Direttiva UE Casa Green: di cosa si tratta

È già da un po’ di tempo che si parla della nuova direttiva sulle case green proposta dall’Unione Europea per promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Il Parlamento europeo ne sta ancora esaminando il testo e il primo voto in Commissione Industria dell’Europarlamento è stato rimandato al 9 febbraio 2023; il voto era infatti inizialmente previsto per il 24 gennaio, ma è stato messo in crisi da 1.500 emendamenti presentati.

Questa direttiva fa parte del progetto ambientale Fit for 55, con cui l’Unione europea vuole ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo di tutto ciò è difatti quello di incentivare le ristrutturazioni di edifici privati e pubblici in tutta Europa, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 degli immobili, che sono quelli che rappresentano oltre il 40% del consumo di energia e dell’emissione di gas nocivi.

I nuovi standard

In termini di tempistiche di attuazione il testo prevede che entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali debbano rientrare nella classe energetica E, per poi passare obbligatoriamente entro il 2033 alla classe D e arrivare poi entro il 2050 alle emissioni zero.

Al momento non sono previste sanzioni o limitazioni alla vendita o affitto della case per chi non adegua la propria casa ai nuovi requisiti di efficienza energetica. Saranno i governi a decidere se e quali sanzioni applicare, tenendo presente che sarà automatica la perdita di valore degli immobili non a norma non appena la direttiva europea entrerà in vigore.

Ricapitolando quindi:

  • Entro il 2030 si dovranno rendere più efficienti gli immobili in classe F e G;
  • Entro il 2033 quelli in classe E;
  • Entro il 2040 gli immobili in classe D;
  • Entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a emissione zero.

Tuttavia sono previste delle eccezioni per:

  • Gli edifici ubicati nei centri storici;
  • Gli edifici appartenenti ai Beni Culturali;
  • Gli immobili utilizzati come seconda casa;
  • Le chiese e tutti gli edifici di culto;
  • Gli immobili indipendenti con una superficie fino a 50 metri quadrati.

Interventi per migliorare la classe energetica

Per migliorare efficientemente gli immobili ci sono diversi lavori da effettuare, prima tra tutti la coibentazione  con il cappotto termico, che risulta una delle spese più onerose. Il cappotto termico è importante per il risparmio energetico perché aiuta a isolare termicamente un edificio, riducendo la quantità di calore che si disperde attraverso le pareti esterne. Ciò significa che l’edificio mantiene meglio il calore generato internamente, riducendo la necessità di utilizzare una fonte di riscaldamento supplementare. In questo modo si può risparmiare sui costi energetici e contribuire a ridurre l’impatto ambientale. In questo caso, l’efficientamento energetico del cappotto termico può assicurare un salto di 4 classi.

Per quanto riguarda gli impianti per il riscaldamento e per l’ acqua calda, si può optare per la sostituzione di quelli tradizionali con sistemi più efficienti, così da diminuire i consumi energetici e guadagnare almeno due classi. Ad esempio le caldaie a condensazione riescono ad ottimizzare i consumi rispetto a quelle tradizionali recuperando il calore dei fumi di combustione e del vapore acqueo e consentendone il riutilizzo. Anche l’installazione di pompe di calore è un intervento vantaggioso sia in termini di efficienza energetica che di risparmio in bolletta. Queste sfruttano il calore presente nell’aria, nell’acqua o nel terreno per riscaldare gli edifici, invece di utilizzare fonti di energia tradizionali come il gas o il petrolio.

Naturalmente anche l’istallazione di serramenti di ultima generazione permette di aumentare la classe energetica dell’abitazione. Questi infissi sono generalmente realizzati con materiali e tecnologie avanzate che aiutano a ridurre la quantità di calore che si disperde attraverso le finestre. Ad esempio, gli infissi di ultima generazione possono includere vetri isolanti a doppio o triplo strato, che aiutano a ridurre la quantità di calore che si disperde attraverso le finestre. Inoltre, le guarnizioni ermetiche e i profili in materiali compositi possono aiutare a ridurre le infiltrazioni d’aria, migliorando ulteriormente l’isolamento termico.

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La posizione dell’Italia riguardo la nuova direttiva

La nuova direttiva rappresenta una grande opportunità per l’Italia di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e di ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla direttiva, sarà necessario un impegno significativo da parte delle autorità italiane e dei proprietari degli edifici.
L’Italia è uno dei paesi che più risente di questa direttiva, poiché oltre il 70% degli immobili in Italia è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica e fanno parte quindi delle classi energetiche più inquinanti, ovvero E, F, G.

Inoltre l’Italia ha già riscontrato difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica stabiliti dalla precedente direttiva UE del 2012. Ciò potrebbe essere dovuto a una scarsa attuazione delle misure previste dalla normativa da parte delle autorità italiane e dei proprietari degli edifici, nonché alla mancanza di incentivi adeguati per investire in ristrutturazioni e nuove costruzioni ad alta efficienza energetica. Quello che è certo è che la spesa per avere edifici più sostenibili non deve gravare sulle tasche dei cittadini, per molti dei quali la casa rappresenta l’unico patrimonio o fonte di reddito. In mancanza di adeguate agevolazioni, per gli italiani non sarà di certo una sfida semplice da portare a termine.